Le sarà piaciuto? Che faccio, glielo chiedo? E se poi sul più bello lei finge, come me ne accorgo? Queste sono solo alcune delle domande che donne e uomini si pongono in merito al tanto discusso e ricercato piacere femminile a dimostrazione che, nell’era della sessualità liquida delle nuove generazioni, l’orgasmo femminile è ancora terra di conquista e di mistero. Ma cosa intendiamo quando parliamo di orgasmo?
L’orgasmo è un complesso di reazioni neuro-muscolari involontarie, di breve durata, che corrisponde al culmine dell’eccitazione sessuale conseguente alla stimolazione fisica e psicologica delle zone erogene e degli organi sessuali maschili e femminili.
Quando si parla di orgasmo maschile, questo sembrerebbe essere piuttosto semplice da descrivere e spiegare sia sotto il profilo anatomico che da un punto di vista fisiologico, tuttavia quando l’attenzione si sposta sul piacere femminile tutto diviene più complesso e nebuloso. Perché? Esistono delle differenze tra donne e uomini quando si parla di orgasmo?
Orgasmo maschile e femminile a confronto
Secondo una ricerca condotta dall’Istituto AstraRicerche per LELO nel 2021, gli italiani si dimostrano un popolo attivo sessualmente e con un sereno rapporto con l’orgasmo: quasi 7 su 10, uomini e donne indistintamente, considerano soddisfacente la propria vita sessuale.
Le differenze si ravvisano soprattutto nelle modalità in cui viene raggiunto l’orgasmo: gli uomini, in generale, dichiarano di avere fantasie erotiche più “trasgressive” rispetto alle donne (55% vs 38%). Le donne sembrano meno interessate a “prendere spunto” dai video hard per stimolare la loro fantasia, sia da sole (27% donne vs 48% uomini), che in coppia (19% vs 28%). Dati che potremmo definire in linea con le caratteristiche proprie della sessualità maschile e femminile: gli uomini infatti tendono ad utilizzare soprattutto la vista e il tatto come canali sensoriali per raggiungere l’eccitazione sessuale, mentre le donne pongono più attenzione alla complessità della situazione (contesto) e dello stimolo erotico utilizzando maggiormente l’olfatto e il tatto. Questo non significa che per le donne non sia importante prendere spunto da video o da materiale visivo, ma che i canali preferenziali femminili sono più eterogenei rispetto a quelli maschili.
Su un piano fisiologico, la risposta orgasmica ha delle caratteristiche ben precise sia nell’uomo che nella donna: è preceduta da una fase di eccitazione caratterizzata da sentimenti soggettivi di piacere accompagnati da modificazioni a livello genitale (l’erezione nell’uomo, la lubrificazione e la vaso-congestione nella donna), ha una durata breve (dai 3 ai 15 secondi), comporta delle contrazioni ritmiche involontarie dell’ano, dei muscoli pelvici e degli organi sessuali, può essere associata ad azioni involontarie, vocalizzazioni e spasmi muscolari che possono riguardare varie parti del corpo.
Nell’uomo, l’orgasmo è un processo in un certo senso più stabile, meccanico e più facile da raggiungere di quanto non sia nella donna. Inoltre, è anche più evidente, poiché è quasi sempre legato all’eiaculazione. A ciò dobbiamo aggiungere anche che l’apparato genitale maschile è esterno e, quindi, ben visibile: questo fa si che l’uomo, a differenza della donna, riesca maggiormente ad entrare in contatto con il proprio corpo e con le sensazioni avvertite sia durante la fase di eccitazione che durante il picco del piacere.
Nelle donne il tutto è più complesso. L’orgasmo femminile, infatti, non è mai uguale a se stesso; piuttosto esistono tante varietà di piacere e modalità di raggiungerlo. Come sottolineato in precedenza, anche nella donna sono ravvisabili modificazioni fisiologiche che avvengono negli organi genitali, ma queste da sole non sono sufficienti affinché si verifichi un orgasmo.
Il piacere femminile è strettamente legato non solo ad una dimensione fisica e corporea ma anche ad aspetti psichici, emotivi e relazionali. Condizioni quali: ansia, stress, basso tono dell’umore possono influenzare notevolmente il raggiungimento dell’orgasmo, così come il piacere può restare “bloccato” se sono presenti difficoltà comunicative nella relazione con il partner.
L’orgasmo femminile comprende poi anche una parte “culturale”: conoscere bene il proprio corpo ed il suo funzionamento, sapere che il piacere presenta anche una componente soggettiva per cui ogni donna risponde alle carezze, al contatto con il corpo del partner, alla penetrazione in modo del tutto personale, permette alla donna di avere un ruolo attivo nella propria sessualità e, quindi, di non relegare il proprio piacere esclusivamente al partner.
Falsi miti e verità sull’orgasmo femminile
Nonostante nel corso degli anni siano stati condotti numerosi studi in materia di sessualità e orgasmo femminile, ancora oggi, nell’immaginario comune, sopravvivono stereotipi e false credenze che contribuiscono alla costruzione e al mantenimento di un’idea distorta del piacere femminile. Così, c’è ancora chi va alla ricerca della verità in merito all’esistenza di due tipi di orgasmo: quello “vaginale” e quello “clitorideo”, considerati come “Orgasmo di Serie A” e “Orgasmo di Serie B”.
In realtà, fisiologicamente parlando, non esistono due differenti tipologie di orgasmo, ma solo due diverse modalità di raggiungere il piacere: nel primo caso tramite stimolazione diretta del clitoride; nel secondo tramite una stimolazione indiretta delle radici del clitoride che avvolgono la parete anteriore della vagina. Pertanto, l’orgasmo è uno solo ed è frutto di un mix di stimolazioni mentali e fisiche. Dunque, per scatenarlo, possono essere usate, anche per la stessa persona, modalità molto differenti. Non esiste però un “pulsante” che premuto fa accendere l’orgasmo: le donne sono tutte diverse e in momenti differenti possono avere più facilmente accesso al piacere in una modalità piuttosto che in un’altra.
Altro mito da sdoganare è quello che dipinge l’orgasmo come l’aspetto più importante in un rapporto sessuale. È piuttosto frustrante e stressante pensare all’orgasmo come una meta da raggiungere a tutti i costi in un rapporto. Questo infatti include molti fattori in più che, in genere, sono quelli che danno piacere. I partner possono scoprire quali sono le zone erogene in cui preferiscono essere stimolati, attraverso un processo di esplorazione e conoscenza reciproca, senza soffrire un’imposizione che dice che è necessario raggiungere l’orgasmo per poter essere soddisfatti.
C’è poi chi sostiene che se l’orgasmo di entrambi i partner si verifica simultaneamente, entrambi si troveranno a sperimentare un piacere più intenso.
L’orgasmo in quanto esperienza soggettiva è il momento in cui si è maggiormente concentrati su se stessi ed è tanto più intenso quanto più si sta da soli. Forse la sincronia fa sentire un po’ meno egoisti, ma essere molto attenti all’altro non aumenta il piacere, distrae, invece, dall’esperienza fisica, facendone perdere una parte.
Questo non significa che l’esperienza dell’orgasmo vada sempre giocata sulla sequenzialità, ma nemmeno che ci si debba vincolare all’idea, sbagliata, che l’unico modo di fare l’amore, sia ottenere la simultaneità dell’orgasmo. Queste due modalità possono declinarsi entrambe nella vita di una coppia e permettere un’esperienza più ampia e allargata del piacere.
Un’altra leggenda metropolitana su sesso e orgasmo femminile afferma che le donne raggiungono il piacere solo ed esclusivamente attraverso la penetrazione. Niente di più falso. Come sottolineato in precedenza, la stimolazione genitale o la penetrazione non sono essenziali per l’orgasmo. Molte donne infatti riescono ad avere una risposta orgasmica anche al bacio, alle semplici carezze sul corpo o alle sole fantasie erotiche.
In definitiva, un rapporto sessuale soddisfacente racchiude in sé uno svariato numero di ingredienti: carezze, complicità, intimità, comunicazione e l’orgasmo è un tragitto da percorrere attraverso il piacere e non una meta da inseguire!